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Come preparare i Biscotti
Occhio di Bue un biscotto che viene dal Nord: ecco come preparare questi biscotti e molti altri in modo facile e goloso!
I biscotti sono una delizia per il palato e rinfrancano il cuore.
La colazione abbraccia i biscotti come una coperta calda che ci fascia in una serata gelida e la loro dolcezza, unita alla friabile consistenza che quasi sempre li caratterizza, è perfetta come primo apporto energetico della mattina.
Il termine biscotto ha origine latine ed il termine “panis biscoctus” indicava fette di pane tostate e rese croccanti che si potevano conservare per molto tempo ma non erano dolci, almeno non nel senso in cui oggi li immaginiamo.
I primi biscotti “moderni” li incontriamo intorno al decimo secolo ma la loro produzione diventa consueta intorno al quattordicesimo secolo anche se le versioni dolci e quelle salate avevano, in un certo senso, pari peso tra le persone.
Le forme di biscotto medievale ricordavano i wafer, o meglio le cialde dei wafer, erano accompagnati da miele ed era usanza modellarli a mano mentre si cuocevano direttamente sul fuoco (non in forno).
Al contrario di oggi, dove i biscotti si associano alla prima colazione, i biscotti di un tempo erano una delizia da fine pasto e questa tendenza almeno nei paesi anglosassoni, è durata fino al secolo scorso (pensate ai Digestive).
Nel diciassettesimo secolo però, le politiche schiaviste (soprattutto inglesi) resero disponibili grandi quantità di zucchero a prezzi abbordabili e la strada dei biscotti, così come di moltissimi altri dolci, prese una piega diversa avvicinandosi sempre più agli standard che oggi più ci appassionano.
Non è stata solo la reperibilità degli ingredienti a prezzi ragionevoli a dare impulso alla biscotteria ma anche il cambio di marcia delle tecnologie e grazie alle tante innovazioni industriali i biscotti diventavano sempre più vari e complessi, ricchi di ingredienti e di particolarità.
A consacrare il consumo dei biscotti, almeno in quei tempi, è stato il rituale del the britannico a cui i biscotti si sono legati in maniera indissolubile arrivando infine al diciannovesimo secolo dove le cotture avvenivano esclusivamente in forno.
Tutti preparavano biscotti in casa perché erano diventati di moda e anche perché potersi permettere di servire biscotti di ogni forma e foggia, a fine pasto, era considerato segno di agiatezza economica come poche altre cose.
In Italia il grande impulso al consumo dei biscotti arriva dalle produzioni delle abbazie dove suore e monaci ne producevano di ogni tipo e che ancora oggi conosciamo più che bene.
Le botteghe e i forni hanno poi sostituito i monasteri facendo diventare i biscotti “pane quotidiano” per tutti noi ed infine l’industria ha fatto il resto.
Per quel che riguarda l’Occhio di Bue (due dischi di pasta frolla di cui uno forato nel centro tra cui si inseriscono ripieni diversi, di solito confettura o cioccolato) le sue origini sono in Trentino Alto Adige dove però si chiamano Spitzbuben (Mascalzoni/Furfanti).
La sua storia è simile a quella di tutti gli altri biscotti ma mi piace pensare che il matrimonio perfetto del burro e lo zucchero che, grazie alla farina di frumento, abbiano dato vita ad uno dei biscotti più riconoscibili e noti della pasticceria italiana proprio in qualche baita di montagna mentre l’inverno avvolgeva tutto come una soffice coperta.
Non resta che metterci il grembiule e preparare un paio di teglie di biscotti fumanti perché la vita è migliore quando in casa si sente il profumo di cose buone.
Preparare i Biscotti: Occhi di Bue e altre Delizie
Due strati fragranti di pasta frolla che racchiudono un cuore di confettura.
Questo è l’occhio di bue: un delizioso prodotto della pasticceria italiana.
In questa lezione di cucina online il nostro Chef Sergio Maria Teutonico ti insegna a prepararli alla perfezione ma anche a realizzare altri piccoli gioielli della biscotteria da utilizzare per la prima colazione o per una merenda fuori dal comune.