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Dal Kamando al Cuociriso, una storia di perseveranza.
Conosci il Cuociriso? La sua storia è affascinante!
Per secoli, in Giappone, cuocere il riso è sempre stata una faccenda impegnativa: l’alimento base della cucina giapponese era preparato utilizzando una stufa a legna ed era cotto in una pentola particolare dove riso e acqua insieme dovevano essere tarati in modo più che ottimo per ottenere un buon risultato.
Era veramente complicato, ci voleva tempo e il fallimento era sempre dietro l’angolo.
Le donne del Sol Levante dovevano incominciare all’alba per poter portare in tavola il riso a pranzo.
Gli inventori giapponesi cercavano una soluzione che semplificasse questa procedura e i primi tentativi furono proposti all’inizio del ‘900 dalla Mitsubishi ma senza ottenere un vero successo perché tutti i giapponesi sono estremamente esigenti quando si parla di riso e il nuovo macchinario non era abbastanza evoluto per garantire un risultato perfetto.
Arrivò la seconda guerra mondiale con le sue devastazioni e dopo di essa la ricostruzione con la penuria di risorse e materie prime.
Un personaggio di nome Ibuka fondò una piccola azienda che doveva produrre radio ma i primi oggetti realizzati da quella che di lì a poco sarebbe diventata la Sony non erano radio eleganti e funzionali bensì rozzi e primitivi cuociriso elettrici.
Tutto veniva cotto in tinozze di legno dentro cui passavano filamenti elettrici che dovevano scaldare l’acqua e cuocere il riso. Questa invenzione avrebbe dovuto cambiare il mondo della cucina ma fu un altro fallimento che portò quasi alla rovina Ibuka il quale, saggiamente, si mise a produrre radio con i risultati e i successi che tutti noi conosciamo.
Una vera soluzione non si trovava e nomi del calibro di Toshiba e Matsushita (la futura Panasonic) sebbene continuassero a proporre modelli di cuociriso elettrici non avevano ancora capito quale fosse il segreto per una cottura del riso perfetto.
C’era un vizio di fondo: secondo gli uomini che gestivano questi progetti, una donna che rinunciava al tempo necessario per la preparazione del riso perfetto era da considerarsi una casalinga “fallita”.
Questa mentalità non portava a miglioramenti fino a quando, su ispirazione della moglie di un ingegnere di Toshiba inventarono l’interruttore bimetallico che è oggi alla base di tutti i cuociriso moderni.
Marito e moglie unirono gli sforzi e realizzarono un prototipo che consisteva in due pentole, una dentro l’altra, unite tra loro da un interruttore bimetallico tarato sui 100°C.
Al raggiungimento della temperatura l’interruttore scattava e il riso rimaneva come in stasi perfetto nella cottura e nella temperatura.
La donna che trovò la soluzione si chiamava Fumiko ed è grazie a lei che oggi possiamo cuocere riso, cereali, legumi e molto altro in modo semplice, veloce e salutare grazie al cuociriso.
Dovrebbero dedicarle una statua o una piazza ma questo non è mai accaduto e il suo nome si è quasi perso nelle pagine della storia e delle scoperte tecnologiche.
Chi vi scrive utilizza il cuociriso quasi ogni giorno per la preparazione dei suoi pasti domestici e nel tempo ne è diventato un sincero ammiratore.
Quindi non perdete l’occasione di farvi un bel regalo che apprezzerete di sicuro e compratene subito uno!
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