Le cozze come non le hai mai mangiate

Le cozze in cucina, regine assolute

Le Cozze hanno qualcosa di magico che conquista le Cucine di tutto il mondo.

Le cozze sono creature magiche dal mare, avvolte in un guscio bivalve. 

Il loro sapore salato e delicato sa di un’antichissima storia d’amore con l’oceano, e ogni morso quando le mangiamo è come un bacio appassionato al sapore della brezza marina.

Poetizzare sulle cozze può apparire stravagante, ve lo concedo, ma per me queste delizie del mare sono una continua sorpresa per la loro versatilità e per la schiettezza del loro sapore che in ogni ricetta può fare la differenza.

Dopo essermi svestito dei panni romantici, indosso la mia giacca bianca da cuoco e vi spiego quale è la principale differenza tra le cozze che normalmente possiamo trovare in commercioperché ci sono cozze e cozze e trovare quelle migliori non è sempre cosa facile.

Partiamo con le macro-tipologie di cozze che normalmente si allevano in maggiore quantità: le Mytilus edulis e la Mytilus galloprovincialis.

La principale differenza tra le due specie è la loro distribuzione geografica: Mytilus edulis è originaria dell’Oceano Atlantico, mentre Mytilus galloprovincialis è originaria del Mediterraneo e della costa atlantica dell’Europa.

Il maggiore produttore Europeo di cozze è la Spagna, per la precisione la Galizia, che con la DOP Mexillón de Galicia copre il 45% della produzione di cozze europea e il 20% circa di quella mondiale.

La zona magica dove si allevano queste cozze spettacolari si trova nella parte ovest della provincia della Coruña, da Punta Carreiro a Ria de Vigo.

Il panorama di quell’area geografica è mozzafiato, sembra quasi di vedere una versione mediterranea dei fiordi norvegesi, porto con me ricordi bellissimi dei viaggi in quelle terre così meravigliosamente selvagge ma “a un passo” da casa nostra.

I cambi di marea repentini e le correnti oceaniche fanno sì che quelle cozze abbiano sempre una marcia in più, dovreste provarle sul posto almeno una volta nella vita.

In Italia invece? Abbiamo diverse importanti zone geografiche vocate all’allevamento delle cozze dalle aree lagunari del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia e La Sardegna senza dimenticare la Puglia.

La qualità delle nostre cozze è molto alta, non si discute, ma lascio ad ognuno la libertà di decidere quali siano le migliori.

Poiché l’unica cosa che conta è che le cozze che portiamo sulla nostra tavola dovranno essere freschissime, senza alcuna eccezione.

le cozze in cucina

Sebbene le cozze abbiano una “shelf-life” ovvero, una durata di cinque giorni, è bene scegliere per l’acquisto mitili che non siano fuori dall’acqua da più di 48 ore per poterne gustare al meglio tutto il loro sapore.

Il modo migliore per conservare le cozze prima della cottura è quello di tenerle in frigorifero coperte con un panno umido pulendole immediatamente prima di utilizzarle.

Vi sconsiglio di farvi pulire le cozze con i macchinari che trovate in alcuni supermercati per il semplice fatto che più le cozze sono lasciate integre e più probabilmente arriveranno vive alla pentola.

Quando andrete a cuocere le vostre cozze, scartate quelle con i gusci rotti e annusatele, il profumo dovrà ricordare il mare ma se percepite odori intensi e magari sgradevoli, le cozze non sono più buone e dovrete buttarle.

Da cotte le cozze si possono conservare per due o tre giorni ben chiuse in un contenitore e in frigorifero mentre vi sconsiglio le cozze surgelate semplicemente perché il loro sapore è “svilito” dal gelo che ne diminuisce la piacevolezza.

Le cozze possono essere cucinate in molti modi: quelle alla galiziana, ad esempio, profumano di zafferano e quelle impepate della Campania di limone e di pepe nero.

In Normandia alle cozze si abbina il Camembert oppure il Roquefort in una vera esplosione di sapori e profumi.

Se poi volete provare una vera esperienza di sapore provate ad aggiungere alle cozze saltate in padella con aglio e  olio una cucchiaiata di ‘Nduja, non potrete più farne a meno.

Scegliete voi come cucinarle in abbinamento ad uno spaghetto o al riso oppure gratinate al forno o ancora fritte dopo averle passate nel pan grattato, le cozze sono sempre pronte a ringraziarvi per ogni abbinamento e il successo dei vostri piatti sarà sempre assicurato.

Prima di lasciarvi alla cucina con le cozze, voglio raccontarvi del “bisso” il filamento prodotto dalle cozze e che gli serve ad ancorarsi saldamente alle rocce o ad altri supporti.

Il bisso è come se fosse una speciale seta prodotta dalle cozze e non solo, ma anche dalla Pinna Nobilis (la nacchera di mare) e proprio da questa sostanza particolare che in passato si ricavavano tessuti pregiatissimi quanto costosi dal caratteristico colore bruno dorato.

Il bisso, serve saperlo, non è commestibile ed è la prima cosa da togliere alle cozze prima di cucinarle, per farlo basterà tirarlo verso il basso tenendo la cozza in mano con la parte appuntita in alto, un gioco da ragazzi.

In Italia la lavorazione del bisso era tradizionale in Puglia e in Sardegna  ma ai giorni nostri sono rimaste solo pochissime realtà artigiane, soprattutto in Sardegna,  che ancora lavorano la “seta di mare” ricavandone manufatti affascinante e unici.

Quanta magia nelle cozze, quanta poesia e quanto altruismo per questo mitile apparentemente modesto ma che in realtà è un vero gigante dei mari, non pensate?

Le cozze come non le hai mai mangiate

Le Cozze come non le ha mai mangiate:

Tutto quello che serve sapere sulle cozze: dalla scelta alla pulizia, dalla conservazione alla cottura.

In questa lezione di cucina online impari a realizzare ricette a base di cozze originali e golosissime per arricchire il tuo ricettario e stupire i tuoi commensali.

2 Commenti

Lascia un commento